MANIFESTO

VISIONE

I Costruttori di Pace sono una comunità di pratiche di pace, attivismo pacifista e ricerca di vie non conflittuali per mantenere e promuovere la pace, nata dalla visione di Luigi De Giacomo in risposta alla chiamata di Papa Francesco sul conflitto russo-ucraino, con lo scopo di ottenere un cessate il fuoco e l’apertura di trattative diplomatiche che vedano l’Europa con un ruolo proattivo. La visione di Luigi De Giacomo nasceva anche dalla constatazione della sostanziale frammentazione del fronte pacifista, divorato dalle divisioni, dalle discriminanti e dai veti incrociati.

Dopo mesi di guerra, ancor oggi, non si è trovata la definizione di un processo e di una piattaforma comune con cui coagulare ed esercitare una pressione collettiva, dal basso, sui belligeranti. Al contrario, i fronti delle tensioni internazionali invece di diminuire continuano sempre più ad aumentare.
Le guerre sono dettate prevalentemente dall’economia – anzi dalla cupidigia per usare le parole di Papa Francesco – e dal primato che essa esercita sulla politica. In base a tale approccio, l’espansionismo degli Stati tratta le persone e i territori principalmente come risorse economiche da contendersi.

È necessario rivendicare e restaurare il primato della politica (nella sua più nobile accezione) e della cooperazione internazionale, perché la dimensione politica e sociale ponga al centro della sua azione le persone e i territori nella loro dimensione umanistica.

Per i Costruttori la pace è di per sé un valore ed è, tra l’altro, frutto di una sua interiorizzazione culturale come visione e modus operandi, che fonda e permea la condotta delle persone. La pace – come detto da Papa Francesco- deve essere costruita sulla giustizia, sullo sviluppo socio-economico, sulla libertà, sul rispetto dei diritti umani fondamentali, sulla partecipazione di tutti agli affari pubblici e sulla costruzione di fiducia fra i popoli.

I Costruttori praticano la pace in ogni aspetto della loro vita; mettono in comune la loro esperienza con lo spirito di apprendere, trasferire, e condividere saperi, esperienze, metodi di pace e per la pace. Pertanto, essi aggiungono alla mansuetudine, ovvero la capacità di non rispondere al male con il male ed alla violenza con la violenza, la capacità di portare il bene dov’è il male e di fermare con la pace le situazioni in cui infieriscono le guerre.
I Costruttori riconoscono l’importanza delle parole e l’effetto deleterio del linguaggio basato sull’odio, privilegiando la pace praticata rispetto alla “pace parlata”, pur riconoscendo l’importanza delle parole e il loro effetto deleterio se usate con odio.

La pace agita ogni aspetto della vita e muove le relazioni, dissipa l’odio, promuove il rispetto reciproco, la fratellanza e la convivenza pacifica in tutte le sue declinazioni: spirituale, economica, individuale, collettiva, nella relazione tra diverse culture, ceppi linguistici, religioni, generi, etc.


Può considerarsi Costruttore di Pace ogni persona – indipendentemente da: appartenenza religiosa, colore della pelle, etnia, genere, etc. – che accetti di praticare e promuovere pace, a partire dalle azioni e rapporti quotidiani, e sia disponibile a condividere le sue pratiche senza prevaricare gli altri.

MISSIONI

Le missioni che i Costruttori di Pace si propongono, sono:

  1. Creare le basi affinché la pace diventi sempre più un valore condiviso ed imprescindibile che permea la cultura della persona e della società civile, oltre ad essere un anelito e un obiettivo della buona politica;
  2. Promuovere una piattaforma collettiva inclusiva e una rete associativa che possa ricomporre le divisioni nell’attuale fronte pacifista;
  3. Favorire la costruzione di una via per la pace capace di propiziare il cessate il fuoco e la mobilitazione a favore della riapertura di trattative tra i belligeranti, in risposta alla chiamata di Papa Francesco;
  4. Riaprire il processo di elaborazione di una Costituzione Europea – legittimata dall’elezione a suffragio universale di una Assemblea costituente – allo scopo di indurre gli Stati membri a condividere una piattaforma valoriale per un’Europa di cooperazione e pace tra i popoli, con cui affermare il primato della solidarietà e della politica sull’economia e sul commercio.
  5. Essere promotori di iniziative in tutti i luoghi e contesti affinché la pace, il disarmo, il primato della diplomazia, l’ottimizzazione e la diminuzione degli stanziamenti pubblici per le armi siano elementi centrali nelle iniziative dello Stato italiano e degli altri partner internazionali.
  6. Riaffermare una cultura e una politica della pace, che attraversi partiti, movimenti e istituzioni attraverso iniziative di discussione, formazione ed elaborazione di idee e progetti di pace.