I Costruttori di Pace scrivono al Presidente della Repubblica a sei mesi lettera “Per costruire la pace in Europa e nel mondo”

Illustrissimo  Presidente,

sono trascorsi più di sei mesi dal 21 settembre 2022, Giornata Internazionale della Pace, quando una piccola delegazione dei “Costruttori di pace” ha consegnato brevi manu – a un funzionario degli “Affari interni” del Quirinale – una lettera a Lei indirizzata che – richiamando il Manifesto di Ventotene per un’Europa unita – ha denunciato la gravità della situazione venutasi a creare con l’aggressione russa all’Ucraina. Nella lettera (in allegato, con l’aggiornamento delle firme raccolte), Le era rivolto un appello per richiedere un Suo impegno concreto a favore di iniziative diplomatiche capaci di ripristinare il diritto internazionale e di ricostruire in Europa prospettive pacifiche e costituzionalmente fondate sul bene comune, sulla cura della Terra, sull’uguaglianza sostanziale, sulla fratellanza, sulla libertà e sulla democrazia. La lettera, è stata condivisa da un gruppo di cittadine e cittadini, che si sono liberamente associati nei “Costruttori di Pace”; è stata sottoscritta da 1427 connazionali (erano circa 1200 lo scorso settembre) di tutte le città e le regioni d’Italia. Interpretando i sentimenti di ripudio della guerra, che la maggioranza della popolazione italiana nutre,  alcuni “Costruttori di pace” si sono attivati come “postini della pace”, coinvolgendo alcuni sindaci e amministratori locali per diffondere la lettera a lei rivolta e per promuovere localmente un protagonismo collettivo a favore del processo di pace.

Hanno già aderito a tale iniziativa sia Sindaci di vari  comuni, come Colleferro, Sesto Fiorentino, Livorno,Tivoli, Lecce, Giugliano in Campania, che amministrazioni comunali attraverso atti di delibera (di Giunta o di Consiglio Comunale) come Battipaglia, Reggio Emilia, Casoria, Riparbella, Colleferro, Castrolibero e Sant’Angelo le Fratte (l’elenco completo è reperibile al link sotto riportato).

https://costruttoridipace.net/EntiLocaliPace.html.)

Purtroppo, dallo scorso settembre, la guerra in Ucraina non ha conosciuto tregua e ha già superato il suo primo anniversario. Lo sgomento davanti al massacro di tantissime vite umane si accompagna alla forte preoccupazione di un’escalation militare e di un allargamento del conflitto verso dimensioni europee e mondiali, come stanno pericolosamente a indicare i disordini nella Repubblica della Moldavia, gli incidenti avvenuti in Polonia e le tensioni internazionali tra USA e Cina. Fino a qui la comunità internazionale si è manifestata principalmente con interventi di approvvigionamento bellico, umanitario e di sanzioni economiche nei confronti della Russia e, più recentemente, con l’ordine di cattura della Corte penale internazionale dell’Aia nei confronti di Putin e l’ingresso della Finlandia come trentunesimo membro della NATO. Tali eventi hanno ridotto gli spazi di dialogo e di trattative diplomatiche, hanno accelerato processi di crescente militarizzazione e contrapposizione tra le parti, con impatti destabilizzanti sull’economia, soprattutto a danno delle fasce più deboli.

Tutto questo avviene nonostante si siano alzate voci autorevoli a denunciare come questa guerra sia una via senza uscita.

Nell’ottobre 2022 quaranta diplomatici italiani, non più in servizio, avevano lanciato un appello per l’avvio di negoziati di pace per l’Ucraina, evidenziando il rischio di “scenari devastanti, che potrebbero mettere in pericolo la vita di milioni di persone e sfociare in un inverno nucleare”. Il 17 febbraio 2023 è stato pubblicato sul Financial Times un appello di numerosi economisti internazionali che respingono la tesi dello “scontro di civiltà” e hanno proposto una iniziativa di politica economica internazionale contro il globalismo deregolato che crea condizioni favorevoli a nuovi scontri militari. Sempre lo scorso febbraio, il capo di stato maggiore statunitense, generale Mark Mallory, ha dichiarato che né la Russia né l’Ucraina saranno in grado di vincere la guerra. Infine, dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, il Santo Padre non si è mai stancato di invocare il cessate il fuoco e l’avvio di negoziati, per i quali ha dato piena disponibilità a collaborare, anche recandosi personalmente sia a Mosca sia a Kiev. Anche recentemente il documento  cinese in 12 punti, è stato inizialmente accolto dall’Occidente con freddezza e sufficienza ma – anche a seguito delle sollecitazioni delle Nazioni Unite – sarà oggetto di discussione nel corso dei viaggi diplomatici a Pechino, programmati da molti leader europei e figure di vertice dell’UE. E’ auspicabile che da tali colloqui emerga un avvicinamento delle posizioni che possa favorire un più concreto avvio di negoziati diplomatici.

Signor  Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le rinnoviamo la richiesta di farsi interprete del bisogno di sicurezza dei cittadini, che vedono nel ritorno dei nazionalismi e nelle contrapposizioni ideologiche tra aree geopolitiche d’influenza, il vero nemico da combattere.

Diverse realtà della società civile e corpi intermedi hanno organizzato – oltre a numerosi appelli e petizioni – la marcia della pace del 5 novembre scorso e manifestazioni in varie città d’Italia, in occasione del primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina; lo scorso 2 aprile, molto presidi hanno avuto luogo in varie città italiane e internazionali, sull’onda dell’iniziativa di Europe for Peace dal titolo “Prendiamo la pace nelle nostre mani”.

Tutte queste istanze sono rimaste finora inascoltate dai rappresentanti istituzionali nazionali ed europei.

In vista della nuova marcia della pace Perugia-Assisi – che si terrà il 21 maggio prossimo – ci auguriamo che Lei voglia incontrare e dare voce ai rappresentanti di quegli enti locali che si sono uniti ai Costruttori di Pace nella lettera a Lei rivolta, invitando anche esponenti delle tante associazioni, comitati e movimenti che dal basso si stanno mobilitando sul tema della pace.

 Confidando nella Sua considerazione, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

 

I Costruttori di pace (*)

 

(*) Libera associazione di persone, costituita l’8 giugno 2022 dal compianto Luigi De Giacomo (nato a Napoli, il 22/02/1967, morto a Morcone il 4/07/2022)

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